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martedì 3 luglio 2007

Edoardo De Betta - Cittadino di Marcellise

Nato nel 1827 nella Val di Non, discendente da una delle più nobili famiglie trentine, si stabilì a Marcellise nel 1849.

Concluse gli studi classici a Milano e, una volta terminati, intraprese la carriera politica legale, continuando nello stesso tempo gli studi scientifici. In anni di ricerca, mette insieme una splendida biblioteca naturalistica e un personale museo di pesci, anfibi e rettili che, ancor oggi, attira molti studiosi; inoltre completa un’importante collezione di molluschi terrestri.

Nel 1855, De Betta pubblica: “Degli insetti nocivi all’agricoltura e della sconsigliata e dannosa distruzione degli animali insettivori della nostra provincia” precorrendo gli attuali concetti ecologici sulla fauna.

Egli infatti previde la catastrofica conseguenza dovuta al turbamento dell’equilibrio naturale che si sta avverando oggi giorno. Fu socio e presidente dell’Accademia di Verona e membro delle più prestigiose società scientifiche d’Europa.

Come politico dal 1865 al 1866, sotto il dominio austriaco, fu podestà di Verona e dal 1866 al 1867 fu sindaco confermato al potere dal Regno d’Italia. Nei pochi anni che governò Verona, furono sistemate vie e piazze, eretto il monumento di Dante Alighieri, restaurate le Arche Scaligere e fu bandito il concorso per l’assunzione dei primi vigili urbani.

Il 10 ottobre 1866 annuncia ai veronesi l’avvenuta liberazione della città dal dominio austriaco e fa diffondere il seguente proclama: ”L’atto di cessione è firmato, le ree catene caddero infrante, viva l’Italia, viva Vittorio Emanuele. Cittadini lo straniero è partito, partito per sempre e l’esercito italiano, chiamato dal municipio, sta per entrare tra noi. Moviamo tutti a dargli il fraterno saluto”. La gente si riversa a Porta Vescovo per aspettare l’arrivo dei bersaglieri al grido: viva Vittorio Emanuele, viva De Betta!

Successivamente De Betta si ritira alla Sogara di Marcellise ove morrà il 4 novembre 1896.

Luciano Barba

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